Secondo spettacolo della rassegna REIMS D’Autore dedicato alla riscoperta del linguaggio di Luigi Pirandello
Riscoprire il linguaggio del teatro di Luigi Pirandello attraverso due delle sue opere più famose, “L’uomo dal fiore in bocca” e “La Patente:” è l’occasione offerta dal secondo spettacolo della rassegna REIMS d’Autore, in corso al Teatro Reims di Firenze.
A portare in scena “L’uomo dal fiore in bocca” e “La Patente” è La “Nuova Compagnia di Prosa – Città di Firenze“, che debutterà venerdì 16 febbraio.
“Ho sempre pensato che queste due opere siano perfette combinate insieme – spiega Antonio Susini, regista dello spettacolo e direttore del Teatro Reims – Entrambe infatti raccontanto, in modo diverso, il dramma della solitudine dell’uomo”.
I due atti unici di Pirandello verranno rappresentati nella versione integrale: in scena ci saranno Fabio Baronti, Gianluca Pacini, Leonardo Cammunci, Martina Treccioni, Alessandro dell’Anno, Elisabetta Francini, Fabio Micheli, Sandra Bulli, Davide Bernardo; scenografia e costumi Elisa Zoltan e Marta Zoltan; luci e musiche, Luciano Nardini, Lara Panieri e Alessandro Krausz.
“L’uomo dal fiore in bocca” e “La Patente” rappresentano due modi per riflettere sulla vita e sull’uomo: dalla riscoperta del senso del vivere, fatto da chi è in procinto di morire e da chi è già morto nell’animo, all’amara presa in giro delle credenze popolari e delle drammatiche conseguenze che queste possono avere nella vita di un individuo.
In particolare, l’allestimento de “L’uomo dal Fiore in bocca” sarà anche l’occasione per rendere omaggio alla memoria di Gino Susini, grande attore e regista fiorentino, direttore dello storico Teatro Loriolo di Firenze, scomparso prematuramente nel 1994 e di cui questa è stata una delle ultime grandi interpretazioni.
“Già nel 2014 avevamo allestito una versione de “L’uomo dal fiore in bocca” per ricordare il ventennale della scomparsa di mio padre – prosegue Antonio Susini, figlio di Gino Susini – La versione che portiamo oggi in scena però è diversa sia da quella di mio padre che dal quella del 2014: è una versione nuova incentrata sulla riscoperta del linguaggio di Luigi Pirandello, capace di evocare immagini attraverso la percezione dell’emozione, peculiarità che rende immortali le opere di questo autore”.
“L’uomo dal fiore in bocca” e “La Patente” debuttano nel weekend del 16-17-18 febbraio e rimarranno in cartellone fino al 24/25 febbraio.
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16/17/18-24/25 Febbraio 2018
L’UOMO DAL FIORE IN BOCCA e LA PATENTE Due atti unici di Luigi Pirandello
Regia di Antonio Susini, assistente alla regia Elisabetta Nava. Scene, Elisa Zoltan. Costumi, Marta Zoltan. Luci Luciano Nardini e Lara Panieri. Musiche, Alessandro Krausz.
L’uomo dal Fiore in bocca. Con Fabio Baronti, Gianluca Pacini.
Il protagonista de L’uomo dal Fiore in bocca è un uomo malato di un gravissimo tumore (il fiore in bocca), e quindi prossimo alla morte; questa sua situazione lo spinge ad indagare nel mistero della vita e a tentare di penetrarne l’essenza. Per chi, come lui, sa che la morte è vicina, tutti i particolari e le cose, insignificanti agli occhi altrui, assumono un valore e una collocazione diversa. L’altro personaggio è un avventore del caffè della stazione, dove si svolge tutta la scena; un uomo qualsiasi, che la monotonia e la banalità della vita quotidiana hanno reso scialbo, piatto e vuoto a tal punto che il dialogo tra lui e il protagonista finisce col diventare un monologo, quando quest’ultimo gli rivela il suo terribile segreto. La morte prevista e la morte imprevista. La vita non ha nessun valore in sé, ma quando l’individuo la osserva, anche i gesti quotidiani insignificanti acquistato un valore vitale.
La Patente. Con Leonardo Cammunci, Martina Treccioni, Alessandro dell’Anno, Elisabetta Francini, Fabio Micheli, Sandra Bulli, Davide Bernardo.
I protagonisti de La patente sono il giudice D’Andrea e un modesto impiegato del monte dei pegni, tale Rosario Chiarchiaro, licenziato perché sospettato di essere uno iettatore. L’uomo ha sporto denuncia presso la magistratura contro due giovani, che al suo passaggio avrebbero fatto il classico gesto di superstizione popolare delle “corna” per allontanare il malaugurio. Il giudice D’Andrea si trova di fronte ad un caso paradossale, dato che, in quanto esponente della legge e della razionalità, non può certo credere all’esistenza della sfortuna né può tutelare in alcun modo gli interessi di Chiarchiaro che, a causa delle malelingue del paese, oltre ad aver perso il posto di lavoro, non riesce a far sposare le figlie ed è costretto a tenere segregata in casa l’intera famiglia
I biglietti per gli spettacoli posso essere acquistati tramite il circuito BOX OFFICE: per info ed acquisti 055/210804 oppure www.boxoffice.it.
La biglietteria del Teatro Reims è aperta il giovedì ed il venerdì dalle ore 18 alle ore 19.30, il sabato dalle 19 e la domenica dalle 15.45.